omicidio colposo

ovviamente è tra le cose che possono accadere: una bella denuncia, motivata o meno !
Inizio con una nota dolente: tutti sbagliano (a chiunque può accadere di commettere un errore, giusto?), il medico nell’esercizio della sua professione può – in quanto uomo – commettere un errore . . .
Purtroppo è così, dobbiamo prenderne atto: per quanto scrupoloso e preciso tu sia (e conosco colleghi che stimo tantissimo, per la preparazione scientifica e per la grande rigorosità professionale: mi è capitato di pizzicarli in errore – così come ho avuto modo di riscontrare i miei personali errori) può capitare, è insito nella natura dell’attività umana.
Mi rendo conto che se il falegname mi sbaglia l’infisso al massimo mi piove in casa; se l’elettricista mi sbaglia l’impianto elettrico al massimo mi va via la corrente; se il parrucchiere ti sbaglia il taglio, al massimo te li riaggiusterà non appena ti son ricresciuti.
Mi rendo conto che l’errore medico ha un peso talvolta molto superiore alla maggior parte degli altri errori e che quindi assume rilevanza diversa . . . . . Me ne rendo perfettamente conto ma, al tempo stesso, mi rendo conto che se vivessimo in un mondo perfetto (il mondo, inesistente, in cui per la sanità sono allocate risorse infinite che rendono possibile che se mi fa male qui subito mi vengono fatti tutti gli esami, in tempo reale, per capire se ho l’aneurisma dissecante)  l’episodio a cui faccio riferimento non accadrebbe (o forse, invece, accadrebbe ugualmente? Visito tanti pazienti con dolore: statisticamente quanti possono avere l’aneurisma che, badate bene, quasi sempre non ha una sua sintomatologia specifica che ti fa capire, inequivocabilmente, che di quello si tratta? Molto pochi! Quante TAC inutili sarebbero necessarie per scovare quei rari casi di aneurismi che mettono a rischio la vita? Quanti tumori provocherò a causa delle TAC non necessarie effettuate per escludere la presenza di patologie serie ma rare ? Quante costose Risonanze Magnetiche dovremmo mettere in funzione – con tutto il personale necessario, che ha dovuto portare a termine un lungo e costoso addestramento per l’interpretazione dei dati – per far funzionare a regime, ovvero esami subito per tutti, questo sistema perfetto? Purtroppo quasi mai – come nella vita reale – c’è solo il bianco od il nero . . . ).
Mi riesce di comprendere il dolore e l’amarezza dei parenti, sono vicino ai colleghi indagati per omicidio colposo.
Mi viene da pensare a ieri mattina: al lavoro nel grande ospedale, giro tra i padiglioni, noto la fila di ambulanze all’accesso del Pronto Soccorso: almeno 4 ambulanze in coda, dentro i pazienti sulle barelle, ordinaria amministrazione peraltro (nel mondo perfetto ci vorrebbero molte più stanze, molti più infermieri e medici) di un giorno normale senza emergenze di alcun tipo . . .
Dal Pronto Soccorso sono stato chiamato per un esame urgente (è Pronto Soccorso, l’esame sarà urgente: tutto torna, vero?): visito una donna, anziana, che aveva avuto (anni addietro) un serio problema circolatorio; da tale epoca mai più nessun esame di controllo, da due settimane aveva dolore alla gamba (quindi lecito sospetto: si è per caso ripresentato il problema di anni fa?) e dopo due settimane di dolore (quindi cronico? Non più ad insorgenza acuta, giusto?) senza aver fatto nulla arriva come caso urgente al Pronto Soccorso e tutto le viene fatto secondo criterio d’urgenza . . .
Se in una mattinata ne arriva più d’uno così (garantito, ne arriva più d’uno) il rischio è che chi ne ha realmente necessità rimane ingolfato, in attesa, e magari si può perder tempo prezioso . . . .
Questa è la realtà in cui ci troviamo a lavorare; è tempo di identificare le criticità e di trovar soluzioni idonee a garantire equo accesso alle risorse condivise, mantenendo inalterati i livelli qualitativi: la spada di Damocle dell’omicidio colposo, purtroppo, non può che generare pletora ulteriore di esami non strettamente necessari che non potranno non ingolfare rapidamente i servizi al cittadino . . .

da Repubblica.it
Ma la donna è morta all’improvviso prima che i sanitari effettuassero l’esame. La procura ha aperto un’indagine e inviato tre avvisi di garanzia ai medici in servizio quel giorno per omicidio colposo

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