Leggo un interessante (a cura dell’Avv. Ennio Grassini di www.dirittosanitario.net) considerazione riguardo all’abitudine, molto diffusa, di prescrivere terapie (a me viene anche in mente quanti esami diagnostici inutili o scarsamente utili si prescrivono) solo per assecondare le richieste del paziente.
Il sanitario, che abbia la consapevolezza dell’inidoneità di certe terapie attuate per un tempo prolungato, e magari della sua stessa pericolosità nel senso della prevedibilità di seri inconvenienti futuri, non può dare corso al mantenimento di tali terapie provvisorie – pur richieste dal cliente – senza incorrere in responsabilità. I desiderata del cliente, infatti, possono essere anche profondamente sbagliati in quanto provengono da un soggetto che non ha chiare le regole, le indicazioni e le controindicazioni di un piano terapeutico.