il sushi va tanto di moda, pertanto il medico in quanto gourmet s’è trovato ad organizzare una degustazione presso un noto locale fiorentino ove il maestro sushi resident chef SATO FUMIU tutte le sere delizia i palati degli appassionati di pesce crudo.
Ma non dimentica (il medico gourmet) che da qualche tempo va diffondendosi un problema connesso al consumo di pesce crudo e quindi del sushi: l’anisakis, un parassita intestinale del pesce che può trasmettersi anche all’uomo provocando da semplici disturbi gastro enterici (dolori addominali, vomito, diarrea) alla possibile perforazione intestinale e dello stomaco o a reazioni di tipo allergico; i sintomi compaiono dopo qualche giorno dall’ingestione del prodotto infestato.
Il nostro pesce – come specifica il titolare del locale – subisce abitualmente un trattamento di abbattimento della temperatura che garantisce pertanto l’eliminazione (in alternativa almeno 3 giorni a -20 °C o cottura ad almeno 60 °C), qualora fosse presente, del parassita.
Non esiste, al momento, terapia farmacologica: l’infezione si cura rimuovendo, chirurgicamente o endoscopicamente, il parassita.
Se avete voglia potete studiare la SEZIONE VIII (PRODOTTI DELLA PESCA) paragrafo D (REQUISITI RELATIVI AI PARASSITI) del REGOLAMENTO (CE) N. 853/2004 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO, 29 aprile 2004 (norme specifiche in materia di igiene per gli alimenti di origine animale): I prodotti ittici di seguito precisati devono essere congelati a una temperatura non superiore a –20°C in ogni parte della massa per almeno 24 ore; il trattamento dev’essere eseguito sul prodotto crudo o sul prodotto finito.
La normativa italiana che regola la somministrazione di pesce crudo o fresco è la Circolare 11 marzo 1992, n. 10. “Direttive e raccomandazioni in merito alla presenza di larve di Anisakis nei pesci.” (pubblicata in G. U. 62 del 14 marzo 1992), testo integrale cliccando qui
Ho già scritto vari articoli riguardo a sushi, pesce crudo ed anisakis.
Leggi anche i numeri, inquietanti, del commercio di pesce in Italia: su repubblica.
View Comments (5)
Della tecnica giapponese di mangiare pesce crudo con wasabi ne hai mai sentito parlare? Ha un qualche fondamento scientifico?
cara Annika
mi sa che il potere disinfettante del wasabi è limitato; è evidente perchè si pensa che serva a sanificare o disinfettare: brucia, quindi purifica
Da qui ad eliminare il parassita famoso, ce ne passa . . . .
Per quanto riguarda il mercurio ti basta cerca su wikipedia e vedere le temperature di ebollizione ed evaporazione: ben oltre le temperature di un normale forno, appare evidente che anche 200 gradi nel forno di casa non ridurranno il contenuto di mercurio del pesce inquinato !
grazie per il tuo intervento
segnalo un altro interessante articolo sull'argomento
sacrosante parole: sushi dove ben fatto!
e per questa tematica lascio spazio, però, al blog della Nelli
:-)