La pillola è stata prescritta per una quarantina di donne, dopo le polemiche degli ultimi giorni a proposito del farmaco negato a ragazze che ne avevano fatto richiesta. A scrivere le decine di ricette del contraccettivo di emergenza è stato Silvio Viale, il medico torinese esponente dei Radicali noto per la sua battaglia a favore dell’introduzione della pillola abortiva da lui sperimentata insieme ad altri medici all’ospedale Sant’Anna di Torino.
Anche ieri a Pisa, dopo i due casi registrati subito dopo Pasqua, è stato denunciato un altro episodio di pillola del giorno dopo negata. In quest’ultimo caso la giovane coppia protagonista dell’incidente ha presentato un esposto.
pillola del giorno dopo
L’ISTAT fornisce una serie di dati sugli aborti legali in Italia. Il numero diminuisce progressivamente ogni anno, per quanto rimanga ancora una sacca di aborti clandestini. Assumendo il dato del 1998 di 138.000 aborti all’anno, e raffrontandolo con i casi della Francia e della Svezia dove il 30% degli aborti e’ realizzato con la RU486, e’ facile intuire che dopo un primo rodaggio e una sua conoscenza, anche in Italia potrebbe riprodursi un fenomeno simile. L’Istat stesso scrive nell’annuario statistico del 6 novembre 2002: “Si può quindi affermare che in Italia sta cambiando il modello di abortività volontaria: si sta passando da un modello di tipo tradizionale, caratterizzato da un ricorso all’Ivg soprattutto delle donne coniugate con figli, a un modello, più simile a quello dei paesi nord europei, in cui l’aborto è più estemporaneo e legato a situazioni di emergenza, ovvero non viene più utilizzato per controllare le dinamiche di pianificazione familiare”.