alcuni estratti dal blog d’autore di Antonio Cianciullo – Repubblica
Al tradizionale picco di ozono (NdS estivo) si è aggiunto un problema polveri sottili, piuttosto inusuale nella stagione estiva. Le pm10 (le polveri con un diametro inferiore a 10 millesimi di millimetro) sono principalmente legate all’inquinamento da traffico, ma nelle scorse settimane c’è stato un periodo di alta pressione che ha creato una cappa stagnante sulle principali aree urbane con il risultato di mantenere quasi intatto il cumulo di sostanze sgradite emesse nel corso dell’anno dai tubi di scappamento .
Cosa succederà ora, al momento della ripresa autunnale, quando nuvole di smog stanno per addensarsi sulla nostra testa? Semplice, vivremo tutti allegramente in una situazione di perfetta illegalità ambientale (e sanitaria). Per le polveri sottili la legge stabilisce che in un anno ci possano essere al massimo 35 giornate in cui il tetto giornaliero viene superato.
Ecco la situazione, aggiornata alla stagione estiva, c’è da aggiungere gli sforamenti autunnali, in alcune centraline di rilevamento collocate nelle principali città: a Napoli 154 sforamenti, a Ravenna 82, ad Alessandria 81, a Mantova 71, ad Ancona 70, a Frosinone 65, a Firenze e Torino 59, a Milano e Pavia 57, a Brescia 54, a Lodi 51.
Se per l’eccezione estiva possiamo dare la colpa al tempo, per l’inquinamento di base, che secondo l’Oms produce 8.200 morti nelle 13 principali città italiane, non abbiamo scuse: il responsabile principale è noto, è il traffico automobilistico.
Le auto, croce e delizia: oltre ai morti e feriti da incidenti c’è il tributo silente dovuto all’inquinamento