precariato XIII puntata

Dopo un periodo, veramente breve, di calma inizia a riaffacciarsi lo spettro del rinnovo: a fine aprile scade il contratto (quindi domani) e per ora non ci dicono nulla, anzi ci chiedono le disponibilità per il mese di maggio; la cosa dovrebbe esser tranquillizzante (se mi chiedono di lavorare per maggio, mi rinnoveranno il contratto) ma si respira aria di si salvi chi può (il centro sta per cambiar pelle, non si sa chi comanderà, aggiungiamoci pure l’incertezza relativa all’esito delle prossime elezioni politiche).
Insomma verrebbe voglia di tirare i remi in barca, ma è troppo pesante la responsabilità che sento per il mio lavoro, non si può fare; il Direttore può anche dribblarti non degnandosi di rispondere alle richieste di chiarimenti, tanto forse andrà via; io invece sono a contatto con la gente e devo mantenere la qualità della mia attività ai soliti livelli, come se nulla stesse accadendo.
Eppure qualcosa accade, e sento che incide nel profondo: avverto come un senso di irrilevanza dell’attività che si svolge, come se che si lavori bene o male a chi sta in alto non importa per nulla, ora hanno importanza altre cose ….

Non dimenticate le puntate precedenti
parte XII
parte XI
parte X
parte IX
parte VIII
parte VII
parte VI
parte V
parte IV
parte III
parte II
prima puntata

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.I campi obbligatori sono contrassegnati *

prenotazione