NdS leggo queste notizie e mi sembra, veramente, fantascienza: invece è la medicina dei trapianti che corre ad una velocità superiore . . .
Il primo trapianto al mondo di due braccia complete e’ stato effettuato con successo lo scorso fine settimana in un ospedale di Monaco di Baviera. Il paziente, un contadino di 54 anni che sei anni fa aveva perso entrambi gli arti superiori in un incidente con una macchina agricola, e’ rimasto in sala operatoria all’ospedale Klinikum rechts der Isar per oltre 15 ore, tra venerdi’ e sabato della scorsa settimana, si trova ora in buone condizioni. Al complicato trapianto, in preparazione da anni, hanno partecipato oltre una trentina di specialisti sotto la guida del chirurgo plastico Edgar Biemer (65 anni) e del suo ex allievo Christoph Hoehnke. Gli arti trapiantati al paziente erano quelli di un anonimo donatore deceduto, i cui parenti hanno dato un esplicito consenso all’operazione. Cinque diverse equipe di specialisti hanno preso parte all’operazione. In una sala operatoria due di esse si sono occupate di separare le braccia dal donatore. In un’altra stanza altre due le hanno ricucite sul beneficiario mentre una quinta equipe ha asportato alcune vene dalle gambe del paziente per migliorare la circolazione sanguigna delle braccia. “Il problema piu’ grosso sono le possibili reazioni di rigetto, che negli arti sono maggiori di qualsiasi altro trapianto di organi. Il nostro paziente non potra’ mai suonare il pianoforte, ma sicuramente vivra’ molto meglio che con le protesi”.
Mentre trapianti di cuore, reni e polmoni sono oggi quasi operazioni di routine, il trapianto di estremita’ come mani e braccia e’ piu’ complicato perche’ il sistema immunitario della pelle reagisce in maniera aggressiva e il paziente deve prendere – in questo caso per tutta la vita – potenti farmaci per tenere sotto controllo la reazione di rigetto. “Non sono tante le persone capaci psicologicamente di sopportare il fatto di vivere con le braccia di un morto – ha detto Hoehnke – ma del nostro paziente abbiamo avuto l’impressione che ce la potesse fare”. Ora dovranno passare oltre due anni prima che il contadino 54enne riesca a muovere per la prima volta le dita delle sue nuove mani. Finche’ non saranno
ricresciute le cellule all’interno dei cinque nervi principali che i medici hanno ricollegato tra la spalla del beneficiario e le braccia del donatore.
La Klinikum rechts der Isar renderà noti tutti i particolari dell’operazione di trapianto nei prossimi giorni.