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rapporto medico – paziente

di recente, chiacchierando con una mia amica, mi son reso conto che probabilmente la gente pensa che i medici ricevano una strutturata formazione volta a relazionarsi con il paziente.

rapporto medico paziente

Ebbene, per quanto mi riguarda, l’unica istruzione che abbia mai ricevuto me la sono andato a cercare: frequentai (e mi piacque) un corso di comunicazione della diagnosi durante il quale ebbi modo di riflettere sulla mia azione medica e di apprezzare le spettacolari doti relazionali di una collega senologa che stimo molto (sia per la sua preparazione sia per la sua capacità di gestire situazioni emotivamente complesse).
Non esisteva alcun corso universitario pre-laurea che t’insegnasse a relazionarti con il paziente, tutto era affidato alla capacità di osservazione (vedi che combina il collega istruttore/docente/tutor e ne trai, liberamente, le tue conclusioni); non mi risulta (m’informo) che esista, ad oggi, qualcosa di strutturato – nell’iter dello studente che diventerà medico – che insegni a parlare, ascoltare, relazionarsi con il malato (o persona che pensa di esserlo e che arriva all’attenzione del medico).
In America ci stanno pensando (leggi l’articolo del NYT New York Times), in Italia invece la Gelmini ==>
Dite la vostra rimanendo, cortesemente, nei limiti della decenza . . .

Dott Sabino Berardino: Dott Sabino Berardino Medico Chirurgo, a Firenze Specialista in Medicina Interna perfezionato in Ecografia ed Ecocolordoppler Vascolare Master di I livello in 'nuove tecnologie in Medicina - elearning'
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