fare una coronarografia ad una signora ultranovantenne, la cui insufficienza renale s’aggrava a causa della procedura e che deve pertanto esser sottoposta a cure intensive che non si sa se saranno efficaci (ed a quale prezzo) ?
Sinceramente non lo so: in teoria si, bisogna curar tutti ad ogni costo (ricorderete le polemiche sulla povera Eluana Englaro) . . .
Ma quando ti trovi a vedere i risultati del voler curare per forza viene da chiederti: se fosse mia madre, o una mia parente, vorrei vederla in quelle condizioni ?
O forse sarei più contento (e sarebbe più contenta lei) di lasciar andare dignitosamente ?
Non ho risposta, mi piacerebbe conoscere le vostre idee a riguardo . . .
Vi suggerisco di leggere questo articolo e soprattutto il bellissimo libro che viene consigliato !
Lasciar andare.
Ho pochi dubbi, a riguardo.
Credo che dovremmo aver meno paura della morte ed accettarla serenamente quando arriva. Io, almeno, preferirei trascorrere gli ultimi giorni di mia madre facendo un viaggio, una breve gita, mangiando una cosa buonissima piuttosto che in giro per ospedali. Sarebbe però più difficile, lo ammetto, se il malato in fin di vita fosse mio figlio… Dovrei appellarmi a tutta la mia razionalità.
cara Annika
io son d’accordo
non tutti lo sono
come si fa a stabilire – nel singolo caso – quando è il momento di smettere ?
Quando è ragionevole bloccare l’accanimento terapeutico?
Grandi domande, risposte che – credo – non possono esser uguali per tutti . . .
No, non ci sono risposte per tutti quindi credo sia diritto di ognuno decidere per sè.
Interessante è il dibattito affrontato nel libro che consigli: visto che l’accanimento terapeutico costa e lo paga la collettività, questa può decidere di sospenderlo?
sono domandone mia cara: penso sia chiaro che nessuno, dei politici che ci governa e che quindi ha potere di cambiar le cose, ha la volonta (la forza) di imporre scelte che sarebbero fonte di grandi discussioni . .
senza poi voler mettere in conto anche la prevedibile opposizione di Santa Romana Chiesa !