mi chiede la signora del bar – in riferimento ovviamente all’allarme caldo – dove stamattina mi son fermato a prendere il caffè (a casa m’era finito!); sagace, magari un pò ruffiana, risposta del medico ancora rintronato dal sonno: speriamo lo sia per quelli che vengono oggi a visita da me! 🙂
S’inizia a lavorare (ore 8): paziente all’incirca 40enne, accompagnata dalla mamma, a cui riscontro un’alterazione di pertinenza ginecologica: chiacchiero chiacchiero spiegando che sono riscontri frequenti, che lo controlleremo, che se non c’è una gravidanza in vista si può anche pensare alla semplice sorveglianza, di parlarne tranquillamente con lo specialista ginecologo; scrivo scrivo la risposta e, al momento di mandarle via con i referto già pronto, la mamma chiede si deve operare urgentemente ?
E quindi ridai a ri-spiegare, il vero paziente è il medico in certe situazioni . . .
A seguire entra un paziente che vuole copia del referto di un esame fatto in passato; appena entra in stanza ha un sussulto: Ma che caldo fa qui dentro ! Guarda caso è un installatore di condizionatori, si mette spontaneamente a smanettare ma si arrende (non funziona da un anno e mezzo!) dopo poco.
E per finire l’inizio di mattinata entra in ambulatorio una (classe 1920) signora il cui viso mi è noto – controllando in archivio vedo che è stata a visita da me varie volte – cammina traballando un pò, data l’età mi vien da pensare che possa aver qualche problema, anche in relazione al caldo; pertanto le chiedo: tutto a posto ? e lei sa, son vecchia! ed io (oggi la mia vena comica è strabordante) vabbeh, lo era anche stamattina quando è uscita di casa e lei bravo, questa m’è proprio piaciuta 🙂
Oggi i colleghi stanno lavorando con le porte degli ambulatori spalancate, per far passare un pò d’aria (alla faccia della privacy ); io, per ora, mi rifiuto . . . .