“Circa 10.000 lavoratori a tempo degli enti di ricerca, anche se ancora non ci sono dati ufficiali, stanno aderendo allo sciopero nazionale” indetto dalla Rdb-Cub, sindacato di base che ha anche organizzato un presidio di protesta a Roma davanti a Palazzo Montecitorio, sede della Camera. Un’iniziativa che, al momento, vede oltre 200 precari che stanno sfidando la pioggia, in attesa di un incontro con i rappresentanti politici. “Abbiamo preparato – spiega Raffaella Bucciardini, dirigente dell’Usi-Rdb – una bozza di legge sulla riforma degli enti di ricerca da consegnare ai deputati. Un documento che ha già ricevuto le prime adesioni politiche, soprattutto da parte dell’Italia dei valori. Anche se speriamo in un appoggio più esteso possibile”.
Quello che rivendicano a gran voce i precari in protesta è il loro diritto al lavoro e l’avvio di un processo di stabilizzazione. Ma anche una riforma a tutto tondo del mondo della ricerca. “L’obiettivo della nostra proposta – sottolinea la Bucciardini – è quello di dare una spinta in alto alla ricerca pubblica. Di portarla ai massimi livelli. Per fare questo – aggiunge – c’è bisogno di modifiche nella gestione e di alte professionalità. Ecco perché è necessario intervenire anche sul sistema di reclutamento del personale. Senza professionisti di alto livello non si va infatti da nessuna parte. Noi – conclude la Bucciardini – non abbiamo un Governo ‘amico’. Speriamo che la nostra proposta sia condivisa da tutti: maggioranza e opposizione”.