ricevo un paziente, che avevo già visto in passato. All’epoca avevo riscontrato una malformazione renale (quindi dalla nascita) con segni di disfunzione renale, probabilmente anche in relazione ad un vecchio (anni ’60) intervento chirurgico di tentativo di correzione della malformazione. Dalla cartellina che ha portato estrae la vecchia ecografia, io gli chiedo: posso dare un’occhiata, ha altra documentazione ? No , è la risposta del paziente. Insisto (avevo intravisto la cartella clinica rilasciata dall’urologo): non è che ha il foglio dell’urologo? E lui: ah, si! Eccolo. Io: e la TAC che l’urologo le ha fatto fare, l’ha portata ? Ovviamente no, era troppo voluminosa !
Fortuna ha voluto che l’urologo, scrupoloso, avesse trascritto a mano sulla cartellina il risultato della TAC, tutto sommato sovrapponibile alla vecchia ecografia, per cui l’esame di oggi risulta correttamente confrontato con la storia clinica; se mi fossi arreso al primo NO si sarebbe rilasciata la solita risposta un pò interlocutoria (e non nascondo il timore di esser sconfessato dalla TAC, cosa che talora accade).
Quindi mi chiedo: caro paziente , perchè stamattina sei uscito di casa con la tua cartellina sanitaria sotto il braccio, per venire a visita da me e se non avessi insistito ripetutamente non mi avresti fatto vedere la documentazione pertinente al tuo caso clinico ?