senza riposo si sbaglia di più

“Cancellare immediatamente la norma inserita in Finanziaria che ci costringe a turni di lavoro massacranti, anche di 24 ore. Turni che rischiano di aumentare gli errori e incidenti dovuti a stress e stanchezza”. A chiederlo è Vincenzo Carpino, presidente dell’Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri italiani (Aaroi), commentando così la norma che rimuove il vincolo delle 11 ore di riposo degli operatori sanitari. “Questa iniziativa, assunta senza alcun preavviso, né consultazione con i sindacati – sottolinea in una nota Carpino – arreca un grave pregiudizio alla tutela dei lavoratori (dirigenti e non) del Ssn. L’aver rimosso il vincolo delle 11 ore di riposo comporta un reale aumento del rischio di incidenti, che è conseguenza delle condizioni di stress e stanchezza degli operatori. Non vogliamo far correre rischi ai pazienti”. Carpino chiede quindi che il provvedimento venga “cancellato immediatamente”, altrimenti si dice pronto “a disattendere le norme e a ripristinare le undici ore di riposo continuativo minimo giornaliero, previsto dalla normativa europea e dalla quella italiana che l’ha recepita”. La norma, che ha sollevato numerose proteste tra gli addetti ai lavori, è particolarmente criticata dagli anestesisti rianimatori proprio in virtù della particolarità del proprio lavoro.
“Gli anestesisti rianimatori – aggiunge Carpino – che da sempre si battono per la massima sicurezza in aree delicate come le sale operatorie, i centri di rianimazione e le situazioni di emergenza, sono particolarmente colpiti da questo provvedimento, sia per la particolare complessità del loro lavoro, sia per la nota e cronica carenza di organici e non sono disposti a esporre i pazienti e se stessi a un inaccettabile aumento del rischio”. Secondo il presidente dell’Aaroi, “è infatti inutile prevedere in ogni azienda sanitaria unità di risk management se poi non si rispettano gli standard organizzativi e di sicurezza negando il diritto alla tutela dell’integrità psico-fisica degli operatori”. Per questo motivo l’associazione sollecita la cancellazione del provvedimento in questione, “altrimenti – conclude Carpino – porremo in atto ogni iniziativa legale e sindacale per contrastarne l’attuazione”.

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