Clinica Medica I, sono sbarcata da pochi giorni a Firenze, mi ritrovo nel corridoio intasato di altri medici che stanno salutando un paziente.
Mi fermo per non interrompere il momento ma vengo involontariamente coinvolta nell’azione: il paziente – dopo aver stretto la mano ai vari medici con profusione di inchini e salamelecchi – mi si rivolge (ribadisco che ero casualmente comparsa alla sua presenza da circa 5 secondi) dicendomi: l’affitto della televisione lo pago a lei, SIGNORINA ?!
Ad ognuno la sua vocazione …
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bellissimo episodio e grazie al link che mi ha consentito di leggermi quello originario del "mi chiami pure signorina". fantastico.
volevo raccontare la mia esperienza di avvocato, premesso che sono una alla quale non importa nulla di come la chiamano per cui di solito rido e non mi arrabbio mai...
bene, l'avvocato donna (avvocata/avvocatessa...è aperto il dibattito anche su questo) spesso viene chiamato dai clienti o dalle controparti dottoressa o signora/signorina. ma vabbè...per qualcuno è più educato non riferirsi ad una donna col suo titolo professionale...e poi le parti son profani...magari un po' incolti...
la settimana scorsa ero a fare udienza in corte d'appello...davanti ad un collegio di tre anziani giudici...ho trasecolato quando ho sentito il presidente che mi chiamava ripetutamente "signora"!!! ma come...il cliente passi...ma tu che sei il mio referente istituzionale non puoi omettere il mio titolo professionale!!!
eh eh eh
la cosa strana è che non c'è verso che un paziente (sia M che F) chiami un (M) medico Signore mentre spesso accade con il medico (F) o, ancor peggio, siamo due medici (M e F) ambedue evidentemente identificabili come medici che stanno facendo i medici e il medico (M) lo chiami Dottore, il medico (F) è la signorina/signora
:-)
hai voglia di parlar di parità dei sessi, lunga è la strada ...
devo rimangiarmi in parte quest'ultimo commento: mi è capitato, veramente di rado, che il paziente mi abbia chiamato Signore e non dottore . . .