La prendo larga per poi arrivare al sodo: prendendo spunto dall’intervento di un collega racconto un piccolo episodio di maleducazione per poi trarne una morale sanitaria.
Arrivo al lavoro, puntuale ore 8, e mi tocca attendere il primo paziente che arriva con 10 minuti di ritardo; può capitare in città, c’è traffico o non si riesce a trovar parcheggio ma . . . .
Non è il caso del mio paziente che è arrivato per tempo, ha sbrigato le pratiche di accettazione ed invece di venire in sala d’attesa è andato a fumarsi una sigaretta !
Gran reprimenda perchè
a) non si deve fumare
b) grave mancanza di rispetto in primis per il paziente che vien dopo di lui (dovrà aspettare a causa del suo cicchino il paziente successivo) ed anche io che sono arrivato in orario per iniziare per tempo
Uno studio condotto a Pueblo, città del Colorado (USA), mostra che bandendo le sigarette da locali pubblici e uffici gli infarti sono scesi di oltre il 40%. Con una legge municipale varata nel 2003, a Pueblo è stato introdotto il divieto di fumo sui posti di lavoro, ma anche in bar, ristoranti e altri luoghi pubblici, come previsto in Italia con la legge Sirchia qualche tempo dopo. Ebbene – mostra lo studio dei Centers for Disease Control and Prevention chiamati a monitorare gli effetti della misura – gli arrivi nell’ospedale cittadino legati ad attacchi di cuore sono passati dai 399 dei 18 mesi precedenti al bando, ai 237 che hanno caratterizzato l’anno e messo successivo, con una riduzione di ben il 41%. E l’effetto si è mantenuto nei 3 anni successivi.