Il tasso di suicidi segue la curva dell’andamento economico di un Paese. Dunque il bollettino di guerra che al caso del portinaio di Napoli, che si è tolto la vita dopo aver ricevuto la lettera di licenziamento, affianca quello dell’imprenditore che si è ucciso in Sardegna, non sembra destinato a fermarsi. Agli allarmi della Cgia di Mestre, che parlano di 23 suicidi di imprenditori a causa della crisi dall’inizio dell’anno fino a metà aprile in Italia, fa da contraltare l’ultimo studio in materia, pubblicato dai Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) Usa: il tasso di suicidio, in generale, “sale e scende in connessione con l’economia. E il record negativo negli Usa si è registrato, non a caso, con la Grande Depressione (1929): +22,8% in quattro anni”.
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Suicidi da crisi
interessante, acuta, la riflessione di Aldo Masullo riguardo al fenomeno dei suicidi degli imprenditori (mia riflessione: in crescita, realmente ? Eventi pompati dalla stampa, come quando non si parlava d’altro che dei sassi lanciati dai cavalcavia – a proposito, non succede più o non se ne parla più ? )