Il consumo medio giornaliero di sale NaCl nella popolazione adulta, in Italia, è di 10,9 grammi per gli uomini e 8,6 g per le donne: l’Organizzazione mondiale della sanità raccomanda, invece, di non superare i 5 grammi di sale al giorno per prevenire l’insorgere di ipertensione.
C’è una forte differenza tra Nord e Sud, con valori di introito di sale NaCl minori al Nord e maggiori al Sud in linea con la distribuzione riscontrata dell’obesità e dell’inattività fisica, e con i risultati di numerosi Paesi industrializzati.
tenete d’occhio il progetto Minisal-Gircsi, parte del programma nazionale Guadagnare salute: è coordinato dal dipartimento di Medicina clinica e sperimentale della facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Federico II di Napoli, l’Iss, l’Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione (Inran), l’Università Cattolica di Campobasso, la Fondazione per l’ipertensione arteriosa, la Clinica pediatrica dell’Università di Foggia e il Gircsi (Gruppo di lavoro intersocietario per la riduzione del consumo di sale in Italia).
Dei benefici effetti di una dieta a basso tenore di sale avevo già parlato qui: se n’avvantaggia la pressione arteriosa, quindi anche il cuore ed il cervello.
Meditate, gente, meditate . . .
AGGIORNAMENTO 2023
L’effetto di riduzione della pressione arteriosa derivante dalla riduzione del sodio nella dieta era paragonabile a quello di un farmaco antipertensivo di prima linea comunemente usato.
Deepak K. Gupta et al
Effect of Dietary Sodium on Blood Pressure A Crossover Trial
JAMA. 2023;330(23):2258-2266. doi:10.1001/jama.2023.23651
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