ieri visitavo una giovane (per gli standard attuali del mio/nostro lavoro di medico il cinquantenne è giovane!) paziente con una patologia molto seria, scoperta peraltro casualmente: un importante intervento chirurgico, la solita faccia in cui si legge la tensione, la liberazione di sentirsi dire che è tutto a posto !
E mi vien da pensare che facevo un bellissimo lavoro: le persone venivano a visita, ricevevano una prestazione professionale specialistica, andavano via senza aver pagato nulla – se ne avevano diritto (i malati seri e cronici NON pagano e chi non ha un reddito sufficiente NON paga); c’era modo di lavorare in maniera indipendente e libera da condizionamenti.
Ero orgoglioso e contento – nonostante i problemi che un sistema complesso talora manifesta – del mio lavoro, ultimamente lo sono un pò meno.
Ero orgoglioso, perchè questa modalità la stanno mandando in pensione: si sta pagando, sempre di più, si pagherà ancor di più per ottenere prestazioni sanitarie.
Il che significa che alcuni (tanti?) magari rinunceranno ad effettuar esami ché non hanno i soldi e chi invece ce li ha (i soldi) continuerà ad aver accesso ad una sanità che è stata (lo è ancora?) eccellente a livello mondiale . . .
Sta succedendo: magari non te ne accorgi perchè stai bene e non ne hai bisogno.
Chi ha bisogno, mi capita di parlarne chè tanti mi chiedono indicazioni e suggerimenti, si rende invece conto che le cose stanno cambiando e non per il meglio.
De facto l’intervento sull’appropriatezza delle prestazioni sanitarie è sbandierato, ma non attuato: quello sui budget (meno soldi per tutti) è la strada, attualmente, identificata come soluzione del problema !
Se non vi fosse chiaro, la Toscana – da sempre additata come virtuosa Regione – è a rischio sbandata: leggete l’articolo di Lorenzo Roti ( Direttore dello Staff direzione sanitaria ASL 4 Prato) ed i commenti all’articolo !