Diversi studi di coorte riferiscono una correlazione tra patologia periodontale ed eventi cardiovascolari; in particolare l’infezione gengivale da Porphyromonas gingivalis sarebbe associata con lo sviluppo di placche aterosclerotiche. Uno studio coordinato da Mario Clerici, immunologo e direttore del dipartimento di Scienze e Tecnologie Biomediche dell’Università degli Studi di Milano e dei laboratori della Fondazione Don Gnocchi, e da Stefania Piconi, del dipartimento di Malattie Infettive dell’Ospedale Sacco di Milano – e svolto per la parte clinica all’Unità Odontoiatrica dell’Ospedale Sacco – ha confermato queste ipotesi. Lo studio longitudinale ha indagato con test immunologici, metabolici, e strumentali (eco-doppler dei vasi carotidei) se e come alcuni indici infiammatori, molecole di adesione endoteliale, marker di attivazione leucocitaria e lo spessore dell’intima media, potessero essere positivamente influenzati dalla terapia odontoiatrica. Sono stati arruolati 35 adulti, sani, fatta eccezione per una forma lieve o moderata di parodontopatia e, al basale, si sono effettuate le seguenti valutazioni: cardiografia eco-doppler della carotide, separazione analitica di linfociti e monociti (con metodica cellulare a fluorescenza), misurazione dei livelli plasmatici dei marker infiammatori. Gli stessi test sono stati ripetuti a intervalli prestabiliti dopo il trattamento. I risultati hanno evidenziato che al basale i valori dei biomarker di infiammazione erano elevati in maniera anomala, mentre in seguito al trattamento periodontale si riduceva la carica batterica totale presente nel cavo orale, con il rientro nei range di normalità di PCR e fibrinogeno. In conclusione alterazioni infiammatorie e metaboliche associate a rischio cardiovascolare sono presenti in individui sani ma affetti da paraodontopatia, tuttavia queste alterazioni sono positivamente influenzate dal trattamento della patologia stessa e la terapia provoca addirittura una diminuzione dello spessore della placca aterosclerotica. Queste conclusioni aprono prospettive di enorme importanza per la predisposizione di terapie di prevenzione della malattia cardiovascolare, basate sul semplice presidio del mantenimento di una corretta igiene dentale. Comunicato stampa Università degli Studi di Milano
The FASEB Journal article fj.08-119578
Published online December 12, 2008
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ricordare di cambiare lo spazzolino frequentemente...
almeno una volta ogni mesi.....
almeno una volta al mese ?
io direi quando necessario, preferendo gli spazzolini con testina di ricambio: anche cambiare lo spazzolino è un atto sociale (ovvero tonnellate di rifiuti risparmiati all'ambiente)
http://www.coopfirenze.it/informazioni/informatori/articoli/2816