stamattina mi fermo al bar (non prendete mai nulla che sia stato riscaldato su quella piastra!!!) dell’ospedale e riconosco una persona (che, mi rendo conto, mi guarda come se mi conoscesse); con un pò di sforzo (visito non meno di 5mila pazienti/anno) la collego mentalmente ad una situazione lavorativa e le chiedo: lei è l’amica di Anna (mia amica collega), che vive a XXXX ?
Beccata, era proprio lei: una giovane donna che ho visitato un anno fa (circa, mi par di ricordare) ….
Chissà cosa pensa un paziente che ti vede lavorare in un centro (Pubblico) e poi ti ritrova in un altro centro (sempre Pubblico) a far lo stesso lavoro:
1) guarda ‘sto sfigato che si deve arrabbattare a lavorare in più posti …
2) guarda che importante, lo chiamano a lavorare in più posti
Parte il sondaggio, m’interessano eventuali altre ipotetiche considerazioni …..
😉
pensa: uffaaa… ora per salutare questo tipo mi si fredda il cappuccino!
(potrei cancellare questo insulso commento)
la verità fa male…
talora meglio occhio non vede, cuore non duole ..
Io penso la 2^ ipotesi: sono sempre positiva nei riguardi dei medici di cui ho in genere molta stima x il tipo di lavoro scelto
ecco i commenti che ci piace ospitare su questo blog
sei e sarai sempre la benvenuta, cara Lizzy
😉
grazie!!! 🙂
e complimenti per questo blog davvero a 360 gradi(che ho messo tra i preferiti assieme a quello di Nelli)
sono interessata dal campo “medicina” infatti…
obbrava
e grazie
😉