raggruppo una serie di tematiche, molto forti, per una riflessione a tutto campo, a mente aperta su vari temi tra cui la vecchiaia e ciò che comporta per la sanità, al giorno d’oggi: lo spunto mi viene da un bell’articolo pubblicato sul new york times: della mamma, della malattia, della morte (auspicata).
Merita leggere, attentamente, e riflettere sui temi affrontati da questo, interessantissimo, articolo: Arnold Relman parla della sua esperienza di malato, vista con gli occhi di un medico di lungo corso, dall’alto dei suoi tanti anni di vita.
Ragionare di terapie intensive, di rianimazione cardiopolmonare, di costo – elevatissimo – di tali procedure, con tale lucidità, da parte di un tecnico che parla, però, di se stesso, della sua malattia, del complesso decorso di riabilitazione è estremamente interessante.
Qui entrano in campo situazioni nuove, mai sperimentate prima in passato: una gran quantità di persone anziane, che non lavorano più ma che godono di pensione e possono – devono – accedere a cure sempre più sofisticate (e costose) che stanno facendo traballare i bilanci di tutte le nazioni che vivono questa epocale evoluzione.
E’ lecito pensare di fermarsi ?
Quando ?
Chi ha l’autorità di stabilirlo ?
Non dimenticate che i tempi, attuali, di crisi economica stanno portando a galla un nuovo fenomeno: i figli che pressano i medici a far tutto il possibile pur di non perder l’unica fonte di reddito (la pensione dell’anziano genitore) di cui dispongono per tirar avanti.