Le varici o vene varicose:  di cosa si tratta ?
E’ la situazione clinica in cui sono presenti vene superficiali lunghe, dilatate, tortuose (abitualmente a livello degli arti inferiori, prevalentemente gambe ma anche coscia) determinata dalla disfunzione dell’apparato valvolare: le valvole venose insufficienti determinano un flusso – patologico – retrogrado con conseguente ristagno del sangue a sede declive: problema molto comune negli anziani.

Le varici o vene varicose, spesso, sono primarie (colpendo solo le vene superficiali) cioè originano  da una degenerazione valvolare primitiva, che spesso è ereditaria.
Sintomi e diagnosi
Le vene varicose sovraccariche di sangue, diventano prominenti e visibili e i loro capillari formano una rete di vene a ragno, di colore violaceo.
Sedi comuni sono la parte mediale della coscia e della gamba e l’area sotto il ginocchio.
Le vene varicose occasionalmente fanno male o pulsano e possono accompagnarsi a senso di  pesantezza o calore; talora concomita intenso prurito.
La gravità dei sintomi non necessariamente correla alle dimensioni o alla gravità delle varicosità. I sintomi sono più marcati se si sta molto in piedi.
Le vene varicose, abitualmente, sono diagnosticate dall’ispezione, ma la loro estensione può essere determinata solo dalla palpazione con il paziente in posizione eretta.

Trattamento
Nelle vene varicose primarie, il supporto elastico è il solo trattamento necessario. Il disturbo non è pericoloso, sebbene esso possa portare a tromboflebite superficiale e le vene possano facilmente sanguinare, se traumatizzate.
La legatura e lo stripping venoso non hanno quasi alcun ruolo nel trattamento degli anziani.
Le recidive post chirurgia per le vene varicose primarie sono frequenti.

Nel sospetto di trombosi o se i disturbi sono rilevanti può esser il caso di valutare accuramente lo stato del sistema vascolare venoso effettuando un ecocolordoppler venoso degli arti inferiori: a Firenze, puoi fissare un appuntamento cliccando qui.