Vino e salute – Vino è salute – Vino? Salute! il resoconto del convegno

Un pò di estratti salienti del convegno Vino e salute – Vino è salute – Vino? Salute! promosso dall’Associazione Italiana Sommeliers nazionale e campana.
“La nostra associazione in 45 anni di attività nella formazione, somministrazione, educazione e comunicazione del vino, si è guadagnata il rispetto degli addetti ai lavori e la simpatia dei consumatori. Siamo disponibili a mettere a disposizione questo patrimonio per una sinergia ampia tra associazioni, produttori, enologi e forze di sicurezza diretta a un’attività di sensibilizzazione e educazione destinata tanto ai giovani quanto agli adulti” ha detto Terenzio Medri, presidente dell’Associazione Italiana Sommeliers. “ Questa azione – ha concluso Medri – deve fare innanzitutto un distinguo chiaro tra l’alcol, con i relativi fenomeni di abuso sempre piu’ diffusi tra i giovani; e il vino, la cui conoscenza è compatibile con un consumo moderato e responsabile”. L’idea concreta che esce dall’incontro è quella, insomma, di una collaborazione tra l’Associazione piu’ rappresentativa della categoria dei sommelier, la Polizia stradale che e i produttori per un’iniziativa da condurre nelle scuole e, in particolare, negli istituti alberghieri.
A inizio dei lavori del convegno l’Associazione che conta circa 35000 iscritti ha proposto ai partecipanti di indossare un distintivo “Io bevo consapevole” per sottolineare come i professionisti operanti nel settore siano in prima linea nella diffusione della cultura del bere bene, e moderatamente, ma anche nella difesa del vino come parte di uno stile di vita sano e in linea con la grande tradizione italiana.
Una sommelier dell’Associazione si è sottoposta al test con l’etilometro dopo aver bevuto un calice di vino bianco dell’isola di Capri, i cui risultati, negativi, cioè largamente inferiori al limite di 0,5 punibile con ammenda, sono stati rilevati dallo staff del direttore del Servizio di Polizia stradale Roberto Sgalla.
“Una donna con un peso di circa 60 chilogrammi – ha ricordato Sgalla – a stomaco vuoto, avrà un livello alcolemico teorico di 0.38 dopo aver assunto 125 cc di vino, corrispondente a circa due bicchieri. Di 0.22 a stomaco pieno. La legge punisce chi supera il livello di 0.50 e lo fa, a partire da 0.81 anche penalmente”.
Leggere le tabelle parametrizzate che tutti gli esercizi che somministrano bevande alcoliche affiggono, è stato detto, richiede solo attenzione. “Sarebbe utile incrementare – ha detto Roberto Sgalla – la diffusione dei ‘precursori’ e l’abitudine, già radicata nel Nord Europa, del guidatore designato”.
Le ripercussioni negative prodotte dalle restrittive norme del Codice della strada in vigore in Italia sul comparto vino e sui produttori, sono state prese in esame da Lucio Mastroberardino, vicepresidente dell’Unione Italiana Vini. “Quello del vino è un comparto strategico dell’economia nazionale: rappresenta il 14% di tutto l’agroalimentare italiano”.
“L’Unione Italiana Vini – ha detto Mastroberardino – si sta impegnando in una campagna a livello europeo, Wine in Moderation, che sottolinea come il vino sia un prodotto non solo economico, ma soprattutto sociale e culturale. Lo fa proponendo a studenti e insegnanti laboratori, incontri e attività on line che rieduchino al gusto, ai profumi e valori positivi del vino”.
Nella relazione di Adriana Monzo, psicoterapeuta, componente gruppo di lavoro Dieta Mediterranea della Fondazione “Alberto Fidanza” di Roma, poi, l’analisi del contributo del vino all’equilibrio psicofisico dell’individuo, aspetto ampiamente trattato nella letteratura medica e psicologica. “Non esistono  – ha detto la Monzo – cibi proibiti, ma solo cibi che vanno assunti con frequenza diversa. Un bicchiere di vino, a pasto, per le donne; e due per gli uomini, è da considerarsi assolutamente salutare”.

di vino ho già parlato qui ed ho scritto per il sito/blog intravino

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