Arginare l’epidemia di obesità, è questo il minimo comun denominatore delle oltre 150 relazioni del 26esimo congresso nazionale della Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa SIIA: a confronto 1.300 medici specialisti e di medicina generale a Roma.
Una persona su tre, in Italia, è ipertesa ed è ampiamente dimostrato che l’obesità è un grave fattore di rischio per l’ipertensione.
«Secondo l’attuale trend di crescita – spiega Bruno Trimarco, presidente della SIIA – nel 2100 l’obesità salirà al 100%, cioè il mondo occidentale sarà interamente popolato da obesi. Come società scientifica abbiamo il dovere di stimolare il dibattito su questo. La farmacologia e la chirurgia non danno risposte incoraggianti al momento. La genetica invece ci dà buone prospettive con le cure ormonali, basti pensare agli studi sulla carenza congenita di leptina (l’ormone che ci dà il senso della sazietà), ora sappiamo che per molti obesi basterebbe regolare quello per riuscire ad avere il controllo del peso».
E molte sono le relazioni che già dal primo giorno di congresso si sono concetrate sulla ricerca genetica: il professore Riccardo Sarzani, associato di medicina interna agli Ospedali Riuniti di Ancona, ha dimostrato insieme alla suo team che la variante funzionale dell’LDL receptor related protein 6, molto comune nella popolazione, aumenta da 1 a 3 volte il fattore di rischio, a prescindere da altri fattori quali il fumo, la dieta, l’età, il sesso e così via.
Mentre la ricerca sperimentale va avanti, chi fa pratica clinica incontra la Società italiana di Nutrizione SINU affinché i medici delle varie specialità possano essere più specifici e competenti in fatto di alimentazione sana. «Perché siamo sempre molto precisi con i nostri pazienti quando spieghiamo le terapie farmacologiche – aggiunge Trimarco – e poi aggiungiamo un “Mi raccomando mangi di meno!”, ma questo ormai non basta più, dobbiamo essere più dettagliati. Abbiamo bisogno per questo anche di una stretta collaborazione con i medici di medicina generale, per creare una comunicazione capillare».
Attesissima a fine serata la relazione di uno dei cuochi più rinnomati e originali del mondo, Heinz Beck, ha stupito con le sue tecniche di cottura alternative. Cucinare in modo sano, usare la tecnologia e iniziare a bandire ad esempio la bistecca alla brace: «Mangiarla equivale a fumare 200 sigarette – tuona il cuoco dal palco, in un mix di italiano, tedesco e romanesco – il sangue sgocciola e poi evapora da sotto, è terribilmente cancerogeno, si sa». Basiti gli astanti: «e però come si fa a rinunciare alle grigliate?».