IL CIOCCOLATO SECONDO AMEDEI: LA DEGUSTAZIONE
Ci presenta l'azienda, Alessio Tessieri che, simpaticamente, potremmo definire "l'uomo Del Monte" di Amedei. E' lui, infatti, che si occupa delle piantagioni di cacao sparse tra il Sud-america e l'Africa. A dire il vero quando ci parla del suo lavoro e dei frequenti viaggi in quelle terre suscita in noi un forte senso d'invidia: per la sua professionalità, certo, ma soprattutto per i bellissimi posti che (poveretto!!) è "costretto" a frequentare. Le suggestive diapositive da lui scattate ci catapultano nel bel mezzo delle piantagioni da cui Amedei ricava la materia prima per il suo cioccolato.
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A grandi linee Alessio traccia una mappa delle diverse varietà di cacao, quindi mostra ai nostri soci il frutto della pianta ed i preziosi semi in esso contenuti. Alla faccia delle luccicanti confezioni in cui siamo soliti acquistare i cioccolatini apprendiamo che il cacao è un prodotto molto povero; per questo motivo oggi molti contadini abbandonano la sua coltivazione in favore di altre più remunerative. |
Alessio ci spiega come le prime fasi di lavorazione del cacao siano fondamentali per un ottenere poi un cioccolato di qualità. La fermentazione e la successiva essiccazione dei semi (sotto il caldo sole dei tropici) vengono seguite con cura maniacale da un nutrito staff di agronomi direttamente nei luoghi di produzione. La percentuale di semi con presenza di muffe e/o parassiti, calcolata con un controllo a campione, determina la qualità dell'intera partita. A questo punto il cacao è pronto per raggiungere l'Italia. Qui finisce il compito e la spiegazione di Alessio che passa il testimone alla sorella Cecilia, la "chocolate-maker" di casa Amedei. |
Cecilia è reduce una lunga gavetta in Francia ed in Belgio, nei laboratori dei più famosi cioccolatai d'Europa. Da loro ha appreso tutti i segreti della lavorazione del cacao ed oggi, dopo 12 anni di esperienza, l'allieva ha forse superato i maestri. Ne sono prova i molti premi ed i riconoscimenti ottenuti dalla Amedei in campo internazionale. PS: Non lasciatevi ingannare dalle apparenze (ovvero dalla foto): Cecilia ha un carattere mite e dolce (come i suoi cioccolatini). I partecipanti alla visita stanno tutti bene e non si segnalano feriti a colpi di machete. |
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A ritmi serrati continua per i nostri soci il lungo percorso di trasformazione del cacao in cioccolato. Cecilia spiega che sostanzialmente l'azienda risulta divisa in due settori. Il primo è il cosiddetto reparto "sporco" ove i semi vengono tostati e frantumati per eliminare i gusci. La granella di cacao passa dunque al reparto "pulito" da cui, dopo una lunga serie di operazioni che vanno dalla riduzione in polvere al "concaggio", esce il prodotto finito. E' finalmente giunto il momento della degustazione. Sul tavolo arrivano, uno dopo l'altro, i vari tipi di cioccolatini prodotti da Amedei. Si parte da quello al latte, seguono i vari cru (Grenada, Ecuador, Jamaica, Madagascar, Trinidad, Venezuela) e blend (toscano 63, 66 e 70), per concludere in bellezza con il top aziendale, il Porcelana (dal nome della pregiata e rara varietà di cacao con cui è prodotto). Forse per consolarci dopo la mega-degustazione, Cecilia ci assicura che il cioccolato non fa ingrassare. Non ne siamo sicuri, ci sentiamo comunque pieni di energie e pronti a smaltire con un bel po' di movimento .. delle mandibole: gli amici della Condotta Slow Food della Valdera ci attendono infatti per il pranzo!! |
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