La
nuovissima cantina è
estremamente razionale e funzionale, asettica e ipertecnologica con
i suoi rilucenti acciai. E' alla vigna che Stefano dedica però
le sue attenzioni maggiori. Consci dell'immenso patrimonio clonale
della zona, a Le Pupille hanno pensato bene di progettare accanto
alla cantina un vivaio in cui selezionare e studiare alcune specie
"scovate" nei vigneti più vecchi della tenuta. Da
questa ricerca nasce la passione di Stefano per il Tempranillo, vitigno
a bacca rossa largamente diffuso in Spagna (l'uva "madre"
di Rioja e Ribera), giunto sin qui ai tempi in cui la Maremma altro
non era che una delle tante terre dominate dalla corona iberica.
Di tempranillo, syrah (vitigni
base di un futuro nuovo vino aziendale), cabernet e merlot parleremo
in altra occasione, concentriamo oggi la nostra attenzione sul Poggio
Valente degustato in verticale con le annate 97, 98, 99 e, in anteprima,
(il vino deve ancora essere imbottigliato) 2000.
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Note
di degustazione di Daniele Bartolozzi
"With a little help from my friends", Alberto Mannori e Guido
Ricciarelli.
ANNATA 1997
Colore rubino di buona carica e luce. Al naso è caratterizzato
da note di frutta matura (ciliegie su tutto) gradevoli ed ampie. Ottima
l'amalgama con il legno. Bocca equilibrata con tannino grintoso ma di
eccellente fattura. Ad un ingresso molto largo segue una buona progressione,
piacevole la chiusura ancora su note di frutta rossa. Vino di buon corpo
(non da peso massimo), fa dell'eleganza e dell'armonia le sue doti migliori.
Molto buono oggi, ma godibilissimo anche tra qualche anno.
VOTO : 88/100
ANNATA 1998
A dispetto di altre zone della Toscana, l'annata 98 in Maremma ha offerto
risultati in alcuni casi superiori a quelli della tanto decantata 97.
Colore rubino pieno e vivo. Il naso è appena chiuso, stenta un
po' ad aprirsi, pur rivelando una buona ampiezza e finezza (prugne e
pepe soprattutto). La bocca è ai limiti della perfezione: piena,
equilibrata, ben distribuita tra ingresso, centrobocca e persistenza.
Un vino opulento ma non pesante, dotato di classe ed elegante (cosa
non comune per vini di tale struttura).
VOTO: 91/100
ANNATA 1999
Colore rubino con riflessi quasi purpurei che sottolineano la sua gioventù.
Il naso è una esplosione di frutti rossi e neri dolci e maturi.
La bocca presenta un ottimo ingresso, molto largo, a cui segue un centrobocca
leggermente scomposto. La polpa non manca, nello stato attuale l'equilibrio
gustativo non è quello ottimale ma si tratta probabilmente di
un veniale peccato di gioventù. Buone le aspettative di longevità.
VOTO 89/100
ANNATA 2000
Attualmente in legno in attesa di essere raccolto in vasca e quindi
imbottigliato. E' certo difficile prevedere l'evoluzione di un vino
che sta ancora compiendo la sua maturazione. Colore impenetrabile, il
naso, gia di buona finezza, evidenzia ovviamente il passaggio in legno
piccolo. La stoffa c'è, la polpa pure, le premesse per un nuovo
grande Poggio Valente ci sono tutte. Volendo tracciare un parallelo,
ci sembra assomigliare all'annata 98
VOTO (IN PROSPETTIVA) 90/100
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